Santa Margherita da Cortona: la santa della conversione e carità
Santa Margherita da Cortona è una delle figure più affascinanti e amate della spiritualità cristiana.
Nata nel 1247 a Laviano, un piccolo borgo nei pressi di Castiglione del Lago, la sua vita fu caratterizzata da una profonda trasformazione spirituale, che la portò dalla mondanità alla santità attraverso un percorso di conversione radicale.
La giovinezza e la caduta nella mondanità:
Margherita nacque in una famiglia di umili origini e, rimasta orfana di madre, si trovò presto in una situazione difficile a causa della severità della matrigna.
Ancora adolescente, fu sedotta da un giovane nobile di Montepulciano, con il quale visse per diversi anni in concubinato, conducendo una vita agiata ma lontana dai precetti religiosi.
La svolta avvenne in modo drammatico e sconvolgente.
Il suo compagno fu assassinato in circostanze misteriose, e il suo corpo venne ritrovato giorni dopo in un bosco.
Questo evento scosse profondamente Margherita, che si sentì abbandonata e colpevole della sua vita peccaminosa.
Decise allora di lasciare tutto e recarsi a Cortona, in cerca di redenzione.
La conversione e la vita ascetica:
A Cortona fu accolta da un gruppo di frati francescani, che la aiutarono nel suo percorso di conversione.
Margherita abbracciò una vita di penitenza e preghiera, dedicandosi ai poveri e ai malati.
Nel 1277 entrò nel Terz’Ordine Francescano, approfondendo la sua spiritualità e vivendo in umiltà e servizio.
La sua vita fu caratterizzata da esperienze mistiche e da un intenso rapporto con Dio.
Le furono attribuite numerose visioni e rivelazioni, nelle quali Gesù la guidava nel suo cammino di santità.
Divenne una guida spirituale per molte persone, tra cui nobili e religiosi, che la consideravano un esempio vivente di fede e carità.
L’impegno per i poveri e gli ammalati:
Margherita non si limitò alla preghiera e alla penitenza, ma si dedicò concretamente ai bisognosi.
Fondò un ospedale per i malati e i poveri, gestendolo con dedizione e amore.
La sua opera caritativa divenne un punto di riferimento per la città di Cortona, e molti la consideravano già una santa in vita.
La sua fama si diffuse rapidamente, attirando fedeli da tutta la regione.
Nonostante le critiche e le diffidenze iniziali, la sua autenticità e la sua dedizione al prossimo le fecero guadagnare il rispetto di tutti.
Anche le autorità ecclesiastiche riconobbero il valore della sua missione, sostenendola nel suo operato.
Gli ultimi anni e la canonizzazione:
Margherita trascorse gli ultimi anni della sua vita in preghiera e contemplazione, continuando a dedicarsi ai malati e ai poveri.
Morì il 22 febbraio 1297, all’età di 50 anni.
Subito dopo la sua morte, la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, e si diffusero racconti di miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Nel 1728, Papa Benedetto XIII la proclamò santa, riconoscendo ufficialmente il valore della sua vita e del suo esempio di conversione e carità.
Oggi, Santa Margherita da Cortona è venerata come patrona dei penitenti e degli emarginati, e la sua figura continua a ispirare chi cerca una seconda possibilità nella vita.
Conclusione:
Santa Margherita da Cortona rappresenta un modello di redenzione e speranza.
La sua storia dimostra che è possibile cambiare, ritrovare la fede e dedicarsi al bene del prossimo.
Il suo esempio di carità e amore incondizionato continua a parlare al cuore di chiunque voglia intraprendere un cammino di crescita spirituale e umana.